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“Che cosa è importante per me”, il premio del Messaggero

Submitted by on 05/12/2020 – 23:16No Comment

Si può morire per niente e lasciarsi un ricordo eroico alle spalle. Si può anche vivacchiare di stereotipi e di nulla, seminare morte per sentire qualcosa dentro. E voi come siete? Il quotidiano Il Messaggero indice il concorso letterario “Che cosa è importante per me”, per scoprire quali valori, priorità, obiettivi i giovani hanno in quella stagione unica in cui il prato della vita è steso ai loro piedi. Invincibili o insicuri, comunque sconosciuti, con dentro un mondo da decifrare e fuori uno che può far paura. Il premio, destinato agli studenti delle superiori e ai loro coetanei, ha l’intento di valorizzare il merito personale specie se finalizzato all’interesse della collettività.
È dedicato alla memoria di Willy Monteiro Duarte, 21enne ucciso a Colleferro a settembre, si era fermato a difendere un amico, hanno infierito su di lui fino a spaccargli il cuore. Il suo sorriso era speciale ma forse non è l’unico. Lui ha scelto l’amicizia, la famiglia, lo sport, il coraggio. Ha pagato con la vita. Si è trovato il branco più selvaggio sulla sua strada. Come pure il premio è dedicato a Emanuele Morganti, 20enne massacrato fino alla morte nel 2017 ad Alatri, inseguito senza pietà, preso a calci da tutti come un pezzo di stoffa, anche il suo cuore ha ceduto. Spranghe, tirapugni, un sottobosco che non appartiene a tanti, ma la minoranza silenziosa rischia di non apparire e quindi non esistere. E finire nel calderone delle generalizzazioni. E omologarsi a falsi miti (denaro, lusso, forza fisica), annullare la propria indole per non “morire” di insuccessi. Anche no.
Da qui l’invito ai ragazzi del Lazio tra i 14 e i 19 anni a inviare un elaborato in cui diano voce a quelli che sono i loro valori, la vera loro essenza, cosa c’è dietro i ciuffi tutti uguali, perché c’è molto altro dietro l’apparenza. C’è chi trova sicurezza nel far felici gli altri, difenderli, chi i suoi punti fermi li intravede all’orizzonte. Il concorso letterario vuol mettere in luce il potenziale nascosto dei ragazzi, promuovendo una riflessione da parte del pubblico più giovane sui valori prevalenti nella propria fascia d’età. Una riflessione che può essere un momento di riflessione per gli adulti, spesso presi dalle loro personali corse. I premi rappresentano il riconoscimento del merito personale nonché un titolo d’incoraggiamento nell’interesse della collettività.
Il lancio avverrà anche nelle scuole, il concorso ha l’appoggio dell’Associazione Presidi di Roma e Lazio. Gli elaborati devono essere in italiano e rigorosamente inediti: la lunghezza dei testi non dovrà superare le 2mila battute (compresi gli spazi) scritte con carattere Arial, corpo 12. La manifestazione si svolgerà nell’arco di tre sessioni (fine dicembre, fine gennaio e fine febbraio). Per ogni sessione ci saranno tre vincitori, i lavori dovranno pervenire entro il 20 del mese. Tutti gli elaborati saranno sottoposti al giudizio di una giuria tecnica composta dal direttore Massimo Martinelli, dai vicedirettori Osvaldo De Paolini, Alvaro Moretti e Guido Boffo e dagli editorialisti Enrico Vanzina e Maria Latella. La giuria determinerà una classifica basandosi sulla propria sensibilità artistica e personale, in considerazione della qualità dello scritto, dei contenuti espressi, della forma espositiva e delle emozioni suscitate. Il premio consiste in un tablet e un anno di abbonamento all’edizione digitale del Messaggero. 

Ecco le regole per partecipare

Il testo dovrà essere inviato in formato digitale (file Word o Pdf) all’indirizzo email concorso-letterario@ilmessaggero.it. È necessario allegare anche il modulo di partecipazione scaricabile cliccando qui. Gli elaborati dovranno essere inviati entro il giorno 20 del mese e la proclamazione dei tre vincitori (che riceveranno ognuno un tablet con l’edizione digitale del Messaggero) sarà comunicata sull’edizione cartacea e online del giornale. Anche i premi saranno inviati entro la fine di ogni mese. Gli elaborati saranno pubblicati in tutto o in parte sul giornale e sul sito.

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