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Relazione del Premio Cabral 2016 a Firenze

Submitted by on 29/02/2016 – 19:28No Comment
Relazione del Premio Cabral 2016 a Firenze

Premio_cabral_2016

Il 21 febbraio si è tenuta a Firenze la 10° edizione 2016 del Premio Amílcar Cabral, indetto da Tabanka onlus fin dal 2006, con la collaborazione dell’Associazione capoverdiana di Firenze e provincia, e con il patrocinio dell’Ambasciata di Capo Verde in Italia.

Premessa, che è anche un monito, una dichiarazione che guarda al futuro.

Riteniamo che l’incontro di Firenze sia andato particolarmente bene, particolarmente riuscito, e lo dimostrerebbe il fatto che dal giorno dopo hanno incominciato ad intrecciarsi decine e decine di telefonate, tanti commenti, tanti complimenti, tanti apprezzamenti lusinghieri, tante persone che hanno confessato di essersi proprio commosse, senza nascondere le lacrime. Siamo dunque convinti che la comunità abbia bisogno di occasioni come questa, abbia bisogno di incontrarsi, non solo per ricordare, per recuperare radici e rafforzare identità, ma anche per confrontarsi con la realtà più attuale – che a volte è davvero molto pesante… E pensiamo soprattutto alle seconde, terze generazioni. In questa occasione fiorentina abbiamo cercato di coinvolgere anche i giovani, e per quello che siamo riusciti a fare, siamo molto soddisfatti. Nel senso che sappiamo bene che non è altro che una goccia, nel mare dei problemi, ma una goccia buona, che fa ben sperare, che regala un po’ di ottimismo, in questo periodo della storia quotidiana particolarmente difficile e gravida di tragedie. Drammi e tragedie che, inutile sottolinearlo, ci riguardano molto da vicino!

A noi non resta che continuare in questa direzione, seguendo il nostro piccolo cammino, fino a che le energie vecchie ci sono e confidando in quelle nuove!

Ma veniamo alla manifestazione.

Innanzi tutto i ringraziamenti:

Vogliamo aprire questa rapida relazione dell’incontro, ringraziando di cuore tutti i partecipanti. Un sentito grazie va anche all’Associazione di Firenze (nella persona del suo presidente Pedro Oliveira), che si è impegnata a fondo risolvendo brillantemente tutti i problemi organizzativi ed accogliendoci con calore fraterno.

Esprimiamo infine riconoscenza e gratitudine all’Ambasciata di Capo Verde in Italia, nella persona di Sua Eccellenza Amante da Rosa, sempre sensibile a questo tipo di manifestazioni; difatti anche quest’anno ci ha concesso la sponsorizzazione. Ringraziamo inoltre per la significativa presenza, la Primeira Conselheira da Embaixada, Dra Sonia Martins, che ha sostituito l’Ambasciatore impossibilitato ad intervenire.

Tutto si è svolto in un’atmosfera particolarmente partecipata, allegra e a tratti anche commovente. Anzi, bisogna dire che in tutti questi 10 anni del “Premio Amílcar Cabral” non abbiamo mai partecipato ad una premiazione così commovente, accompagnata e sostenuta da tanti applausi affettuosi (che servivano anche per dare il tempo al premiato di riprendersi dalla commozione). La commozione nasceva anche dai battimani e dalle ovazioni che hanno raggiunto momenti di grande entusiasmo. I presenti, più volte alzatisi tutti in piedi, hanno voluto attraverso i lunghi applausi manifestare i loro sinceri ringraziamenti e in qualche modo restituire ai premiati tutto quello che hanno fatto per favorire una integrazione armoniosa e sostenibile della nostra comunità in Italia.

I premiati della 10° Edizione di Tabankaonlus del 2016 sono stati: Clara Maria Silva, Hipólito Daniel Soares ed Hernani de Pina Moreira.

Arrivati a Firenze, il gruppo di Tabanka venuto da Roma è stato generosamente ospitato da Hipólito. Con noi c’erano alcune amiche venute da Bologna, Clara Silva, Hernani Moreira e la Dra. Sonia Martins, in rappresentanza di Sua Eccellenza l’Ambasciatore di Capo Verde in Italia. Hipólito, che è anche esperto di cucina, oltre che di poesia e di lingua capoverdiana (e su questo tema si è incentrata la nostra conversazione), con il suo ottimo gusto ci ha organizzato “il pranzo di Babet” per 12 persone. Un ricchissimo banchetto questa volta con solo piatti tipici della cucina italiana: apertura con bocconcini di salamino magro e, visto che siamo in Toscana, annaffiati con Morellino di Scansano; quindi spaghetti al ragù, un bel rosbif morbidissimo e gustoso, arrosto al forno con le patatine, rosolate e morbide che ti fan venire l’acquolina in bocca solo a vederle; fagiolini, carote e insalate completavano il secondo piatto. Poi si è continuato con fragole, condite con succo di arancio e limone, o panna, a secondo dei gusti. E per finire gelato e caffè. Ma per concludere veramente, dopo l’inizio tutto di tradizione italiana, si è terminato con digestivo capoverdiano: grogue de Terra e ponche.

Tutto questo trattamento che Hipólito ci ha riservato si può semplicemente chiamare “Morabeza” capoverdiana: grazie Hipólito.

La cerimonia della premiazione si è tenuta poi nella sede dell’associazione di Firenze. Una sede che ci stupisce sempre perchè ogni volta troviamo la sala più bella, addobbata con tante fotografie che testimoniano la ricchezza degli eventi e dei numerosi interscambi con la comunità capoverdiana in diverse città d’Italia. Quest’anno abbiamo trovato anche un bellissimo primissimo piano che il pittore capoverdiano Zeca Andrade ha dedicato ad Amílcar Cabral.

Iniziamo l’incontro con il benvenuto da parte di Pedro Oliveira, presidente dell’Associazione di Firenze, che si è distinto per una bellissima accoglienza, addobbando per l’occasione a festa la sede, con il grande tavolo vestito e decorato con una composizione di fiori preparata da una persona con gusti molto delicati, la moglie di Pedro, Luisa.

Dopo i saluti di Pedro Oliveira, l’attuale presidente di Tabanka, Bia Gomes, ha dato il via alla manifestazione ringraziando a sua volta la Comunità di Firenze e presentando gli ospite ed i premiati.

Si è incominciato con una poesia di Amílcar Cabral, declamata dalla giovane Paola, del nostro gruppo di Roma, davanti ad una fitta platea (gente in piedi!) che in rispettoso silenzio ha ascoltato la poesia ed ha partecipato con molto interesse a tutta la manifestazione.

Dopo l’intervento di Udo Enweresor, che ha ricordato il ruolo antico ma sempre attuale del nostro leader, prende la parola Maria de Lourdes Jesus per presentare i premiati e leggere le motivazioni. Le targhe del Premio sono state consegnate dalla Primeira Conselheira da Embaixada de Cabo Verde, Dr.a Sonia Martins. La lettura di una poesia di Hipólito Soares (sempre declamata da Paola, del nostro gruppo di Roma) ha preceduto la presentazione delle motivazioni.

Dopo la consegna delle targhe, ogni premiato ha tenuto un personale discorso di ringraziamento. Clara Silva, commossa, ha sottolineato che questo premio inaspettato le ha ricordato che sono proprio le sue radici capoverdiane (Skemada, a S. Nicolau) che le hanno dato la forza e la tenacia che l’hanno sempre sostenuta in questa sua carriera universitaria disseminata di difficoltà. Hipólito Soares, anche lui molto commosso, ha confessato che questo premio per lui è il simbolo dell’amore che ha sempre dato e ricevuto dalla comunità capoverdiana. Particolarmente toccante è stato poi l’intervento di Hernani Moreia, che ha dedicato il suo premio alla madre, Donna Martina, che ora vive a Mindelo. Donna forte, sempre battagliera, si è spostata da Fogo a Siantiago, all’Angola, al Portogallo, all’Italia, instancabile lavoratrice. Hernani ha sottolineato che è stata lei, la madre, che gli fatto conoscere e amare Amílcar Cabral fin da quando era piccolo.

Dopo la premiazione, Tatiana (del nostro gruppo di Roma) ha letto un toccante messaggio ad Hipólito Soares di Antonio Danise, fondatore dell’Associazione “Capo Verde e non solo” di Firenze, che non potendo essere presente ha pregato di leggere il suo messaggio, pieno di affetto e riconoscimenti.

Quindi si è passati al ricco buffet. Posto subito all’entrata della sede, su una lunga tavolata, erano sistemate le pentole e i piatti di portata della cucina capoverdiana, come abitualmente si usa. Tabanka ha ringraziato le tante donne capoverdiane di Firenze che si sono impegnate in cucina e hanno fornito i gustosi piatti tradizionali, che in queste occasioni, proprio non possono mancare.

Ma anche durante questo momento di convivio si è continuato a parlare di problemi e progetti legati alla comunità capoverdiana in Italia. Speriamo di riuscire a collaborare ancora e presto con i nostri amici di Firenze e con Clara Maria Silva, in qualità di Professoressa di Università.

Nelson, figlio di Lena, ha riccamente documentato fotograficamente tutto lo svolgimento.

 Le motivazioni:

1 – Clara Maria Silva

Per la significativa ed esemplare carriera di ricercatrice e docente universitaria; per l’impegno sempre generosamente profuso nel promuovere in ogni ambito un’idea feconda d’intercultura e per il lavoro incessante nel favorire e migliorare il processo di integrazione in Italia di bambini e adulti, capoverdiani e di ogni provenienza.

2 – Hipólito Daniel Soares

Per la personalissima e insolita produzione poetica, caratterizzata da una originale padronanza della lingua italiana nelle sue espressioni più auliche e raffinate, e per il suo impegno permanente nello stimolare tra i capoverdiani lo sviluppo della cultura, il miglioramento della convivenza e la crescita dell’associazionismo.

3 – Hernani de Pina Moreira

Vero precursore nel lavoro paziente di promozione e diffusione della cultura capoverdiana in Italia e in Patria, contraddistinto sempre da una straordinaria ed elegante creatività, Hernani de Pina Moreira si distingue per il suo instancabile entusiasmo e per il costante, vivo e prezioso sostegno all’associazionismo capoverdiano in Italia.

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